Sunday 12 May 2013

Una settimana e mezzo.



Primo Maggio. È decisamente primavera. Le api raccolgono il polline e se ne vanno in giro con le loro zampette piene di palline gialle nel giardino davanti alla scuola Shaolin.
Io arrivo accompagnato dal capo della scuola che mi è venuto a prendere all'aereoporto di Zhengzhou sulla sua Audi fiammante... Audi che lui parcheggia affianco ad un furgoncino devastato. Intuisco che la realtà che mi aspetta è quella del furgoncino, non quella dell'Audi. Arrivo leggero alla scuola... Il mio bagaglio è stato smarrito a Pechino.

Il primo approccio con la scuola mi delude. Il paesino è minuscolo (come me lo immaginavo) ma costruito come la più brutta delle metropoli (questo non me lo immaginavo). Le condizioni di vita sono "essenziali". Camera condivisa, due letti (piu un materasso usato come divano) armadio e tavolino. Carta da parati... Da cambiare. Bagno con sola acqua fredda. Acqua del rubinetto potabile, ma sconsigliata. La mattina l'acqua non c'è proprio. Gigantesco palo dell'alta tensione a circa 10 metri dalla mia finestra e sulla collina dietro la mia stanza una bella antenna travestita da alberello. Le condizioni igieniche sono... Cinesi! Passo il mio primo giorno libero a santificare bagno e stanza (soprattutto bagno... Ne aveva un mostruoso bisogno). Nel complesso la scuola non ispira quell'aria di kung-fu che mi ero immaginato. Insomma, parto un po' demotivato.

Fortunatamente il mio compagno di stanza si rivela una persona molto amichevole. Sigismondo, danese, detto Sigi, assieme a me è l'unico altro studente di Tai Chi. Ha circa 10 anni meno di me, ma ci troviamo subito in sintonia. Scopro presto di essere uno dei nonni del corso. Più grande di me solo Pieter, Olandese, che però mi lascia dopo una settimana dal mio arrivo, e ora detengo il titolo di vecchio del corso. In generale gli studenti "occidentali" si dimostrano tutti molto carini e disponibili. I rapporti umani mi piacciono... Comincio a motivarmi nuovamente.

Ci sono circa una ventina di studenti provenienti da mezzo mondo. Chi resta per un mese, chi per più di un anno. E poi ci sono i bambini cinesi. Loro frequentano un misto di lezioni tradizionali di scuola elementare e lezioni di kung-fu. Fanno gli esercizi nel cortile affianco a noi e con la loro mostruosa elasticità mettono in imbarazzo quasi tutti gli occidentali... Per fortuna c'è anche qualcuno che mi ricorda me da bambino... E che quindi tanto elastico non è, e nemmeno agile. I maestri sono bravi, qualificati, comprensivi e disponibili. Sono motivato!!

Iniziamo gli allenamenti.

Lo scontro con la realtà è violento e doloroso... Dieci anni più della media degli studenti e almeno 10 kg in più di quello che dovrei avere trasformano la discesa dalle nuvole del sogno in una rovinosa caduta contro il duro suolo della realtà. Sveglia alle 5:50 della mattina, l'allenamento inizia alle 6. "Riscaldamento" con "corsettina" sulla collina dietro alla scuola. Circa 15km di corsa con circa 100 metri di dislivello. Colazione alle 7. Poi altre tre ore di allenamento e poi pranzo. Avanti così fino alla sera. Ultimo allenamento serale "libero" e quindi piu leggero, dopo cena, dalle 7 alle 8. Alle 9 svengo nel letto. Il giorno dopo si ricomincia. Sono circa 7 ore di allenamento al giorno. Sei giorni alla settimana. Togliendo le ore di corso di cinese, la meditazione buddista, la mattinata libera per fare il bucato, fanno circa 36 ore di allenamento alla settimana...
Giovedì, dopo una settimana dal mio arrivo, mi sentivo bene. Stanco ma carico.
Venerdì non riuscivo più a correre.
Sabato stavo meglio.

Domani si ricomincia. Che la forza sia con me!!

3 comments:

TenakaK said...

...e almeno TI PAGASSERO !!!

:D

Unknown said...

Grande Jedi!!! Vai che la principessa Vespa aspetta il suo eroe!

Unknown said...

Tornerai senza la panzetta soffice soffice :( peccato