Monday 3 December 2018

Il risveglio della Forza

Sono passati 4 anni dal mio ultimo post su questo blog.
Come mai ho lasciato passare tanto tempo prima di riprendere a scrivere? E come mai ricomincio proprio adesso? Perchè proprio ora questo risveglio?

La risposta è semplice. Mi ero ripromesso che non avrei piú scritto su questo blog fino a quando non fossi riuscito ad ottenere un riconoscimento scientifico dei miei tentativi di unificare Tai Chi e lavoro. Ecco, quel momento è arrivato.


La strada è stata lunga e complessa. Abbiamo prima cercato di aggiudicarci dei progetti europei sul tema del Tai Chi come riabilitazione per pazienti artrosici. Il primo tentativo non era andato malissimo ma era molto lontano dal successo. Il secondo andó molto meglio e siamo arrivati ad un soffio dalla candidatura, peró, col senno di poi, credo che abbiano avuto ragione a non accettare i nostri progetti.
L'idea era molto buona e presentata in maniera convincente, ma mancavamo di esperienza. Nessuno all'interno del nostro consorzio aveva precedentemente lavorato col Tai Chi e nessuno aveva pubblicazioni in merito. Certo, avevamo molti articoli pubblicati sulle varie tecnologie che avremmo voluto applicare, ma nulla relativo alla specifica applicazione e questo si notava. Infatti, arrivati alla parte dove spiegavamo l'analisi che sarebbe stata fatta, tra le righe scrivevamo "quando avró i dati vedró cosa farci".

Trovo che nella ricerca di oggi questo approccio sia profondamente sbagliato (evidentemente l'ho capito tardi). Chiaramente denota una mancanza di conoscienza del soggetto. Se non ho la minima idea di quello che otterró nel mio studio significa che sto affrontando un campo totalmente sconosciuto di cui non so niente, quindi é chiaro che chi finanzia due domande se le fa.
Gli ingenui potrebbero commentare "Ma é ricerca!!! Per definizione fai cose sconosciute!". É vero, ma non é esattamente cosí. Esistono molti livelli differenti ed é un po' come imparare a nuotare. Si comincia dalla riva e un po' alla volta ci si allontana. Normalmente i genitori non vi buttano in alto mare da soli quando ancora non sapete nuotare :-D
Ecco, nella stessa maniera non si comincia mai a lavorare in un campo del quale non sa nulla.

E cosí mi sono messo al lavoro da capo. Rileggere la letteratura, scientifica e di settore. Quali sono i principi del Tai Chi? Su cosa dobbiamo concentrarci? Cosa vogliamo misurare?
Abbiamo scelto "rilassamento e stabilitá".
Il lavoro sviluppato é stato semplice: chiedere ai volontari di contrarre muscoli di spalle e glutei per simulare una situazione di tensione e poi fare esercizi di respirazione e rilassamento e ripetere la misura di stabilitá in una condizione di "relax". In sei mesi avevamo giá tutti i dati e abbiamo scritto una prima versione del paper che si intitolava

"Relaxation and stability. Preliminary study for the clinical use of oriental relaxation disciplines."

Poi sono iniziate una lunghissima serie di revisioni. Non vi annoio con i dettagli, ma convincere revisori ed editori è stato un processo complesso, durante il quale abbiamo deciso di aggiustare il tiro e mettere un po' le discipline orientali in secondo piano, presentando una nuova versione con il nuovo titolo che potete vedre anche nell'immagine:

"Muscular tension significantly affects stability in standing posture"

In soldoni il risultato é semplice. La tensione riduce la stabilitá, quindi in caso di pericolo sarebbe meglio quanto meno non essere tesi.

L'altra faccia della medaglia che non avevamo preso in considerazione sono i problemi di respirazione. Pare che fare profonde respirazione addominali, requisito abbastanza importante per potersi rilassare, sia una cosa piú complessa del previsto per molti volontari. E questo é il prossimo studio verso il quale ci stiamo muovendo. Vi terró aggiornati.

E che la Forza sia con voi.

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