Thursday 31 July 2014

Kenshiro ed il Tai Chi

Sempre piú gente rimane stupita quando mi sente parlare del Tai Chi chiamandolo "arte marziale". I piú sono increduli: "Cerdevo fosse una ginnastica per anziani". Altri sono proprio categorici "Dai, lascia stare, il Tai Chi non é un'arte marziale".
Credo sia ora di smentire questo mito una volta per tutte. Certo, il Tai Chi integra molte aspetti legati al benessere personale, fisico e mentale, ma non bisogna dimenticare che é a tutti gli effetti un'arte marziale che, tra l'altro, ha ispirato molte figure cinematografiche. Primo fra tutti il guerriero Jedi di guerre stellari. Personaggio saggio e venerato, ci si rivolge ai piú forti col titolo di Maestro e con estremo rispetto. Il guerriero Jedi ha grande conoscenza della Forza non ama la violenza, ma é pronto ad usarla come ultima ed estrema risorsa. Ma questa non é la sola figura guerriera ispirata al Tai Chi. Ebbene si, anche Ken il Guerriero (uno dei cartoni animati per ragazzi piú violenti che si siano mai visti!!!) si ispira, almeno parzialmente, al Tai Chi. 
Intanto l'intera scuola di Hokuto si ispira a particolari che vengono piú volte richiamati nella pratica del Tai Chi.
Come abbiamo giá discusso qui, la cosmologia ha un aspetto rilevante nella storia cinese, ma anche nella teoria del Tai Chi. La stella polare, che indica il polo nord rimanendo fissa nel cielo, simboleggia il palazzo imperiale, il centro di tutto, ed é legata all'elemento terra e simboleggia il cambiamento. Questo concetto (la staticitá della stella fissa che simboleggia il cambiamento) é centrale nel Tai Chi, dove l'equilibrio viene raggiunto solo attraverso il cambiamento continuo. La cosmologia si riflette sulle arti marziali e le tanto celebrate sette stelle di Hokuto compaiono nuovamente nello studio dei Tai Chi per indicare i sette armi naturali usate durante la lotta per attaccare l'avversario: testa, spalla, gomito, mano, anca, ginocchio e piede.
Poi c'é lui, Toki! Una specie di Gesú risorto grazie ad una tempesta di steroidi. Toki era chiaramente un praticante di stili interni. Prediligeva la calma e la pazienza e non amava in generale l'uso della violenza. Inoltre era sommo conoscitore dei punti di pressione e delle loro applicazioni, sia terapeutiche che marziali. Era probabilmente un maestro di Qigong e Tai Chi... e forse anche agopuntura!
Per finire, alcuni elementi architettonici. La scuola di Ken presentava tipiche statue buddiste che abbiamo giá visto: le statue di Jin Gang.

Insomma... non dite ad un guerriero Tai Chi che la sua non é un'arte marziale. 
La Forza potrebbe essere con lui 

1 comment:

TenakaK said...

Sono SEMPRE a favore di QUALUNQUE arte possa annoverare il termine "MARZIALE" fra le sue caratteristiche... DI PIU': se NON contiene il termine sufddetto io LA IGNORO COMPLETAMENTE, mancando in essa il PRINCIPIO FONDANTE DI TUTTO quello che DEFINISCE la razza umana. Grande Simo.. diglielo a quegli IGNORANTI.. e dimostraglielo MATERIALMENTE !!!!